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CONSIGLI BANALI SU COME “FRUIRE” UN’OPERA D’ARTE

Pazienza.

Prenditela comoda, hai tutto il tempo che vuoi (se hai fretta è meglio che tu lasci perdere!)

Stupore.

Attento al primo impatto (se al primo colpo d’occhio un’opera ti attira, allora soffermati a lungo su di essa; in altri termini, dai fiducia alla capacità inconscia di cogliere il senso nascosto che vi è in essa), se non succede, passa oltre. Non commetti nessun sacrilegio…

Ingenuità.

Non preoccuparti se quello che ha interessato te, agli altri non importa un fico secco. La fruizione di un’opera d’arte è sempre un percorso soggettivo.

Curiosità.

Soffermati davanti all’opera con spirito di scoperta e senso dell’avventura. Stai entrando in un mondo che non è il tuo a piccoli passi, ma coraggiosamente. Comincia a poco a poco a razionalizzare la sensazione che provi. Il che significa che devi fare un lavoro di rispecchiamento non di semplice astrazione. Cerca di capire quali sono i ricordi, le emozioni, i sentimenti, ma anche le rabbie, le frustrazioni, ecc. che hai dentro di te e che quel lavoro è riuscito a far riemergere.

Entusiasmo.

Se hai svolto bene il tuo compito, senza reticenze o infingimenti,  sentirai in modo coinvolgente che esiste una sorta di complicità con l’artista che ha realizzato quell’opera, riconoscerai in lui l’uomo che è in te, le sue debolezze e le sue grandezze, coglierai il senso di umana fratellanza, di simpatia che ti lega a lui e che ti renderà più forte .

Prendiamo esempio dai bambini.

Se ci pensiamo bene le caratteristiche che abbiamo elencato (pazienza, stupore, ingenuità, curiosità entusiasmo) sono quelle che hanno i bambini. Forse, davvero, davanti a un’opera d’arte bisognerebbe arrivarci “vergini”, cioè senza saperne nulla. Questo in sostanza quello che una volta disse Ermanno Olmi. Se sai troppo di un’opera, di chi l’ha realizzata, della storia che ci sta intorno, dei significati che le attribuiscono i critici d’arte, ecc. finirai per essere sviato e non apprezzerai l’immediatezza comunicativa del messaggio autentico che essa veicola per te. Sottolineiamo per te. Perché alla fine un’opera d’arte - al contrario di certi prodotti di consumo che vanno indistintamente alla massa – si rivolge sempre all’individuo e alla sua unicità di uomo. 

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